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martedì 14 giugno 2011

Paradosso dei cammelli

Si narra che un ricco sceicco arabo lasciò in eredità ai suoi quattro figli maschi 39 cammelli, con la clausola di doverseli dividere secondo le sue volontà, pena la perdita di tutto. Metà dovevano andare al primogenito, un quarto al secondogenito, un ottavo al terzo figlio, ed un decimo dei cammelli all’ultimo, curando con ogni attenzione la salute degli animali che non potevano essere nè venduti nè uccisi. I figli andarono nel deserto a discutere, ma non fecero che litigare perché non sapevano come fare per rispettare le volontà del padre. Erano in un momento critico della discussione, quando in lontananza videro arrivare un saggio errante su un cammello. Si avvicinò ai fratelli, alla loro richiesta di aiuto si fece spiegare il problema e così rispose: “Ai vostri 39 cammelli aggiungo il mio e fanno 40; al primo di voi va la metà: 20 cammelli; al secondo un quarto: 10 cammelli; al terzo un ottavo: 5 cammelli; all’ultimo un decimo: 4 cammelli. 20+10+5+4 fanno 39 cammelli. È rimasto il mio che se permettete mi riprendo”. E se ne andò, lasciando tutti sbigottiti e senza parole.”

1 commento:

  1. Sembra che nonostante spesso abbiamo potenzialmente la materia prima per risolvere i nostri problemi, risulta essenziale il supporto di terzi che anche solo con la loro presenza, per il fatto stesso di essere "terzi", sono a noi indispensabili. Questo racconto è una splendida metafora dell'importanza di saper chiedere e accettare l'aiuto degli altri.

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